Commentario abbreviato:Salmi 147:1Capitolo 147 Il popolo di Dio è esortato a lodarlo per le sue misericordie e le sue cure Sal 147:1-11 Per la salvezza e la prosperità della chiesa Sal 147:12-20 Versetti 1-11 Lodare Dio è un lavoro che si paga da sé. È bello, ci caratterizza come creature ragionevoli e ancor più come persone in alleanza con Dio. Egli raccoglie i peccatori emarginati con la sua grazia e li porterà nella sua santa dimora. A coloro che Dio guarisce con le consolazioni del suo Spirito, parla di pace, assicura che i loro peccati sono perdonati. E per questo, che anche gli altri lo lodino. La conoscenza dell'uomo si esaurisce presto, ma quella di Dio è una profondità che non potrà mai essere esplorata. E mentre dice il numero delle stelle, si concede di ascoltare il peccatore dal cuore spezzato. Mentre nutre i giovani corvi, non lascerà il suo popolo in preghiera nell'indigenza. Le nuvole sembrano spente e malinconiche, eppure senza di esse non potremmo avere la pioggia e quindi i frutti. Così le afflizioni sembrano nere e sgradevoli; ma dalle nuvole dell'afflizione arrivano le piogge che fanno sì che l'anima produca i frutti pacifici della giustizia. Il salmista non si diletta delle cose in cui i peccatori confidano e si gloriano; ma un serio e adeguato riguardo a Dio è, ai suoi occhi, di grandissimo valore. Non dobbiamo essere in dubbio tra la speranza e il timore, ma agire sotto le influenze benefiche della speranza e del timore uniti. Riferimenti incrociati:Salmi 147:1Sal 63:3-5; 92:1; 135:3 Dimensione testo: |